Ristorazione contemporanea: il caso di “Chef’s Table”

Per molti appassionati del settore food, il rinnovamento delle tecniche culinarie passa dalla cucina molecolare di Ferran Adrià, lo chef del ristorante El Bulli di Barcellona, che ha portato la chimica in cucina ed è diventato famoso per l’utilizzo di elementi come l’azoto e per le sue “sferificazioni” di ingredienti, ormai copiate da tantissimi altri.

Non c’è solo Adrià

Il punto è che la grande intuizione/invenzione dello chef catalano è risalente al 1980: parliamo di oltre 40 anni fa. Possibile che nel frattempo non ci sia stato nessun altro chef altrettanto rivoluzionario?

Non solo è possibile ma conoscerli è alla portata di tutti: succede nella serie di minidocumentari “Chef’s Table”, prodotta da Netflix e creata da David Gelb che racconta le vite e le svolte nella carriera di decine di cuochi, da quelli stellati come il nostro Massimo Bottura a quelli che la Guida Michelin non incorona affatto perché in un paese non coperto dal servizio, come la geniale Ana Roš, slovena.

Il programma, pluripremiato, si occupa di una grande varietà di stili di cucina, e ognuno potrà scoprire quello che più gli si addice: dal tutto cotto sulla brace di Francis Mallmann allo street food elevato di Bo Songvisava in Thailandia.


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